INTERVISTA AL SINDACO DI PIZZO, SERGIO PITTITO
“La nostra città al fianco della Pace”
Introduzione:
La città di Pizzo, affacciata sulle splendide coste della Calabria, è da anni riconosciuta come Città della Pace dal Parlamento Internazionale per la Sicurezza e la Pace – IPSP-WOS. Il riconoscimento fu conferito durante una precedente amministrazione, ma è oggi, sotto la guida dell’attuale Sindaco Sergio Pittito, che questo titolo trova nuova forza, progettualità e visione concreta.
Il 29 dicembre 2024, Pizzo ha preso parte all’evento internazionale “Un Calcio alla Guerra”, organizzato dall’IPSP-WOS a Serra Riccò (Genova), con la presenza dell’Assessore Franco Procopio, in rappresentanza ufficiale del Sindaco.
Famosa nel mondo per il suo tartufo artigianale, uno dei gelati più rinomati d’Italia, e per la storica produzione del tonno, Pizzo oggi si racconta anche come città di dialogo e fraternità.
1. Signor Sindaco, cosa rappresenta per lei e per la città il fatto che Pizzo sia stata riconosciuta come “Città della Pace”?
Pizzo è una città dal cuore grande, dove il senso della comunità è molto forte. Essere riconosciuti come Città della Pace è motivo di orgoglio e allo stesso tempo una responsabilità: ci impegna a promuovere i valori del dialogo, della tolleranza e della solidarietà, dentro e fuori il nostro territorio.
2. Il 29 dicembre avete partecipato a “Un Calcio alla Guerra” a Serra Riccò, in provincia di Genova. Come avete vissuto questa esperienza?
È stata un’esperienza molto significativa. Ho delegato con fiducia l’Assessore Franco Procopio a rappresentare la città, perché credevamo nel valore simbolico dell’evento: usare lo sport per unire, per lanciare un messaggio di pace. È stato un momento di forte coesione e di apertura al mondo, e ringrazio l’IPSP-WOS per averci coinvolti.
3. Cosa significa oggi, in un contesto globale difficile, rinnovare il legame con una realtà internazionale come l’IPSP-WOS?
Oggi più che mai abbiamo bisogno di costruire ponti. Rinnovare il legame con l’IPSP-WOS significa rafforzare la nostra identità come città attenta ai temi internazionali, alla pace, alla diplomazia tra i popoli. È un modo per far sentire la voce dei territori anche nei contesti globali.
4. Pizzo è conosciuta per la sua storia, il mare, il tartufo e la produzione del tonno. Quanto conta la bellezza nella costruzione della pace?
Moltissimo. La bellezza naturale, artistica e gastronomica è un linguaggio universale. Pizzo ha la fortuna di essere amata per le sue tradizioni e i suoi paesaggi, ma anche per la sua gente. Accogliere, valorizzare, condividere: sono azioni di pace quotidiana.
5. Ci sono già in programma nuove collaborazioni con l’IPSP-WOS?
Sì, stiamo valutando alcune proposte molto interessanti, tra cui la possibilità di ospitare eventi culturali, conferenze o attività educative legate alla pace. Pizzo potrebbe diventare un piccolo ma significativo centro di dialogo e formazione.
6. Pizzo può essere sede di incontri internazionali o attività legate alla diplomazia culturale?
Assolutamente sì. Abbiamo strutture adatte e soprattutto una comunità aperta. Saremmo onorati di accogliere iniziative promosse dal Parlamento della Pace o da enti collegati. Sarebbe anche un modo per valorizzare il nostro patrimonio e aprirci a nuovi scambi.
7. La scuola e i giovani avranno un ruolo in questo percorso di pace?
Devono averlo. Il futuro si costruisce con loro. Intendiamo coinvolgere le scuole in progetti concreti, con incontri, laboratori, magari anche scambi con realtà di altri paesi. L’educazione alla pace deve iniziare fin da piccoli.
8. Lei è stato un ottimo arbitro di calcio e oggi è ancora attivo come Osservatore Arbitrale per la Serie A. Come riesce a conciliare l’impegno sportivo con quello politico?
Lo sport mi ha insegnato tanto: disciplina, equilibrio, capacità di decidere con prontezza. Oggi continuo a servire il calcio come Osservatore della massima serie, e allo stesso tempo guido con passione la mia città. Sono due mondi che si completano. L’etica dello sport è una grande scuola anche per la politica.
9. D’altronde, vi siete ritrovati con l’Ambasciatore Alfredo Maiolese, anche lui ex arbitro e profondo amante dello sport…
Sì, è stato bello ritrovarsi su questo terreno comune. Lo sport unisce, e quando si condividono certi valori diventa facile lavorare insieme. L’Ambasciatore Maiolese, con il suo passato da arbitro e il suo presente da uomo di pace, rappresenta un bell’esempio di coerenza e passione.
10. Un pensiero finale per la comunità di Pizzo.
Ai cittadini voglio dire grazie. La nostra città ha un cuore immenso e sono certo che continueremo a costruire insieme un futuro fatto di rispetto, dialogo e crescita. Siamo orgogliosi della nostra storia, della nostra identità e del ruolo che possiamo avere nel mondo.
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